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Come se si avessero i paraocchi

Si è soliti usare per i cavalli, una coppia di pezzi di cuoio cuciti lateralmente alla testiera per impedire loro la visuale ed evitare così che, disturbati, si imbizzarriscano. Trovo importantissimo in alcuni casi riuscire a fare “come se si avessero i paraocchi”.

Mi capita spesso negli ultimi tempi di usare questa strategia per non rispondere ai troppi segnali e input che arrivano dall’esterno.

Il mio intento non è quello di ignorare l’evidenza di quello che accade intorno. Ma di prenderne atto cercando di non lasciarmi trascinare troppo dal flusso degli eventi.

Fare come se si avessero i paraocchi, attenzione, non significa averli! Ma essere presenti in quello che accade e avere poi la capacità e possibilità di ritornare a se stessi e non perdere la direzione.

In momenti di caos, paura, avere ben chiari i propri obiettivi è un modo per non perdere il controllo.

Qualche anno fa, durante un corso di formazione a Torino, una ragazza di 35 anni ci raccontò la sua storia: per il suo 18 compleanno aveva scoperto per caso di essere affetta da una gravissima forma di leucemia e fu ricoverata d’urgenza, le speranze per lei erano minime. Nel suo soggiorno in ospedale incontró un’altra donna anche lei malata molto grave, che le regalò un quaderno e le disse: “questo è il tuo diario, per uscire fuori da qui devi scrivere cosa vuoi fare della tua vita quando il tuo ricovero sarà finito, vedrai che un giorno vivrai quello in cui hai sperato”.

Ecco io l’ho incontrata che aveva ormai 35 quindi si, lei si è salvata e quel giorno ci disse: “mi sono salvata perché ho pensato di avere un futuro e l’ho costruito quando non c’era un solo presupposto per averlo”.

In tempi così difficili quali quelli che stiamo vivendo, quindi non dimentichiamo quali sono i nostri obiettivi, costruiamone di nuovi e non perdiamoci d’animo, occorre reagire mettendo in campo tutta la resilienza di cui siamo dotati.

Fissiamo obiettivi precisi, realizzabili e misurabili; giornalieri e a breve termine, dati i cambiamenti repentini.

E restiamo pronti perché presto, tutto questo sarà finito. Noi decidiamo come usare i momenti di difficoltà: se per crescere o trovare un capro espiatorio.

Emanuela Salice

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