In questo periodo molto difficile per tutti, possiamo non essere d’accordo con le decisioni che il governo prende in merito alla non riapertura delle attività, e questo è comprensibile, quello che non capisco è come sia possibile che decidiamo di riversare il nostro malcontento prendendocela contro chi non é un lavoratore autonomo, ma un dipendente pubblico.
Leggo sempre più spesso: “i dipendenti pubblici dicono che andrà tutto bene o che dovremmo restare a casa per evitare il contagio, solo perché loro lo stipendio ce l’hanno!”
Comprendo che la preoccupazione sia tanta, e così le spese e le responsabilità. Ma, ognuno di noi ha scelto di fare quello che fa, prima del Coronavirus, assumendosene rischi e benefici.
Oltre a ciò, non si può assolutamente affermare che un dipendente pubblico stia meglio di un possessore di partita iva, solo perché ha i soldi, perché di fatto, si sa, avere soldi non é sinonimo di benessere.
Questo ragionamento è improduttivo, ancor più se reso pubblico!
✳️La comunicazione per un imprenditore é sacrosanta e bisogna fare attenzione a come si pensa e a quel che si dice!
✳️I pensieri negativi preparano contesti negativi.
✳️Inoltre, tra non molto, proprio quel dipendente pubblico, potrebbe essere tra i pochi a potersi “permettere” il servizio/prodotto che offrite, sempre che non l’abbiate spinto dal vostro concorrente.
Per poter riaprire sono necessarie ben altre skills e azioni che ci consentano di incanalare la nostra rabbia, modificare il nostro stato d’animo e il nostro linguaggio, affinché, cambi il nostro modo di porci, sia capace di creare vicinanza, disponibilità, attrattiva anche rispetto al prodotto/servizio che offriamo.
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