Il miglior modo per ottenere buoni risultati con la propria organizzazione è creare un buon team e un team, per essere buono, deve essere composto da persone competenti.
Ma cosa significa essere competenti?
Il termine competente deriva dal verbo competere, di origine latina ”cum-petere” e sta ad indicare l’azione di andare insieme, far convergere in un medesimo punto. Un team di persone competenti è quindi formato, da individui che partecipano attivamente al raggiungimento di un obiettivo.
Essere competenti in qualcosa significa non solo cogliere la complessità di un compito o di un problema, ma anche, come direbbe Robert White, psicologo americano, avere la capacità di muoversi insieme ad altri per affrontare un compito o risolvere un problema.
Essere competenti nel proprio lavoro significa essere continuamente coinvolti nella propria integrità, dare il meglio di sé, mobilitando la propria sfera intellettuale ma anche quella morale, sociale, estetica.
Un buon leader che vuole creare un buon team, è colui che non solo è capace di individuare il potenziale di ciascun individuo, ma, mette l’individuo stesso nelle condizioni di avvalersi delle proprie conoscenze e abilità, di mostrare cosa realmente è capace di fare.
In Italia, è politica di molte aziende, piccole e medie imprese, imprenditori, non agire in questo modo, infatti le persone difficilmente vengono rese competenti dopo l’assunzione, il lavoro si impara per ascolto passivo, e per imitazione, non per partecipazione.
Anche prima dell’assunzione si prediligono persone dotate di affidabilità e docilità, ma, totalmente prive di spirito critico e di fronte a individui dotati di una eccellente preparazione, spiccate doti, spendibili anche a favore dell’azienda, si attuano politiche più o meno corrette, per impedire che possano partecipare con intelligenza alle decisioni aziendali.
Una politica aziendale che vuole nascondere il merito e il talento, e favorire dipendenti ubbidienti e accomodanti, sembra trascurare completamente un concetto importantissimo: il senso di competenza è un bisogno primario dell’essere umano.
I bambini sin dai primi mesi di vita cercano di interagire con l’ambiente intorno per la pura voglia di esplorare, per l’ ”effactance”, influire sugli oggetti, dice White.
Molto del nostro fare è motivato da un desiderio di essere competente in ciò che facciamo. Perché sono le competenze come pure le esperienze che ci procurano successo, aumentano la nostra autostima e ci gratificano come persona, ci rendono fautori della nostra vita e per questo ne andiamo alla ricerca.
Quindi creare un team competente significa avere persone che si spendono al massimo per quello che fanno, mettono in gioco la propria creatività, le proprie idee, i propri talenti, la propria cultura perché è questo che li rende vivi, realizzati, appassionati.
Per contro obbligarli a non esprimersi, non essere parte attiva nel gioco, non riconoscere il loro valore, il loro potenziale significa avere in pochissimo tempo un personale fortemente demotivato e frustrato, inadatto a produrre profitto, che è ciò per cui invece le imprese nascono. E.S.
Dimmi e dimenticherò. Mostrami e forse ricorderò. Coinvolgimi e capirò.
Confucio